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21-11-2015

Serie A2: Pizzikotto supera Parma e va in fuga

Serie A2: Pizzikotto supera Parma e va in fuga
Mattia Rivi e stato grande protagonista nel primo tempo contro Parma
Serie A2 - Girone C
PIZZIKOTTO RUBIERA - PARMA 38-30 (18-16)
PIZZIKOTTO RUBIERA: Rivi, Salati, Benci 7, Patroncini 5, Rinaldi 5, Ricciardo 1, Ferretti, Corradini 2, Martucci 1, Pertoldi 1, Turrini 1, Hila 1, Sentieri 5, Giovanardi 9. All.: Agazzani.
PARMA: Volpe, Boschi, Bolzoni 4, Cortesi 2, Faiulli 4, Ferrari 2, Luppino, Maiavacchi 3, Piazza, Usai 6, Mancuso 6, Oppici 3, Prima. All.: Ferrari.
ARB.: Di Casola e Rosca.
Note. Sette Metri: Rubiera 2/4, Parma 3/4. Minuti di esclusione: Rubiera 6, Parma 8.

Ancora tre punti per la Pizzikotto che vincendo il big-match contro il Parma torna solitaria al vertice della classifica del girone A. Rubiera di fatto è stata in vantaggio per tutta la partita, meritando il successo finale. Nel primo tempo la squadra di casa non è stata brillantissima in difesa ed è sembrata giocare troppo sotto ritmo. Ma un super Rivi tra i pali ha salvato in più di un'occasione la situazione mentre in attacco dalle ali Rubiera è stata micidiale con Rinaldi e Patroncini mentre Benci ha centellinato le conclusioni ma quando si è alzato dai nove metri è stato una sentenza. In una giornata in cui Sentieri ha risentito dell'attacco influenzale in settimana in cattedra è però salito in modo perentorio l'altro giovanissimo Giovanardi che sia nel primo che nel secondo tempo ha gonfiato con continuità la rete della porta parmigiana. In alcuni casi ha letteralmente tolto le ragnatele dall'incrocio. Chiuso avanti 18-16 il primo tempo, a Rubiera è bastato sistemare un po le maglie in difesa per allungare nella ripresa. Tra i pali Salati ha continuato quello che Rivi aveva iniziato e alla fine il più 8 è il giusto specchio della partita.
Ora il calendario prevede due trasferte contro squadre abbondantemente alla portata: prima a Massa Marittima, poi a Sassari. Il vero problema per mister Agazzani sarà di tenere alta la pressione nel gruppo perché il rischio di sottovalutare l'avversario è sempre dietro l'angolo.

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