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26-08-2006

Gammadue, un giornalista in panchina

Gammadue, un giornalista in panchina
Fabrizio Ghedin a colloquio con la squadra
Si parla di pallamano,di difesa piatta o aggressiva,ma con lui si potrebbe tranquillamente parlare di calcio,di fuorigioco e di pressing.
Perché il 35enne Fabrizio Ghedin,oltre ad essere il nuovo allenatore del Gammadue Rubiera, è anche giornalista,cronista del Cittadella Calcio sulle colonne del Mattino di Padova.
Ghedin, come dobbiamo chiamarla? Coach o collega?
«Dipende dalle circostanze e dagli orari.Alle 18 smetto i panni di giornalista e divento allenatore».
Tanti giocatori esperti al servizio di un tecnico giovane: curioso il mix allestito dalla Pallamano Secchia per puntare alla risalita.
«Fondamentali saranno le motivazioni e la consapevolezza di dover rimediare alla sconfitta dello scorso campionato. Molti di noi non c’erano,ma è chiaro che il posto naturale di Rubiera è la massima serie.Dobbiamo riportare il
Gammadue nel suo habitat naturale».
Con una rosa di venti elementi e il turn over obbligato, servirà uno spogliatoio a prova di bomba.
«Essere qui vuol dire avere a cuore un obiettivo ben preciso, ovvero riportare questa società in Elite. Per riuscirci occorrono sacrifici, i successi non nascono mai per caso e prima delle esigenze personali vengono quelle della squadra. Tutti i ragazzi vorrebbero giocare 60 minuti ma sanno che non è possibile,soprattutto con una rosa ampia. Lo spogliatoio avrà poche regole,ma chiare, tutti devono sapere di essere attesi da una stagione importante. Ripeto
il concetto:la squadra viene prima dei singoli».
Che tipo di pallamano predilige?
«Non amo particolarmente la pallamano di corsa,preferisco le squadre organizzate sia in attacco che in difesa. Mi piace curare particolarmente l’aspetto difensivo(nell’ultima stagione il Mestrino allenato da Ghedin aveva la miglior difesa del girone A di A2,ndr), ma se dovessi scegliere una definizione, dico che vorrei una squadra camaleontica,brava a leggere i punti deboli degli avversari e a comportarsi di conseguenza. Con questa rosa possiamo permetterci di proporre vari tipi di pallamano».
Quali sono le avversarie da tenere d’occhio?
«Bolzano è forse quella con il sette-base migliore,penso a Nermin Mujaonivic o Damir Opalic, gente che ha fatto bene anche in Elite,senza contare che la società alle spalle è importante e il pubblico si fa sentire. Vedo comunque che negli ultimi giorni anche le squadre meno competitive si stanno attrezzando,dal Teramo al Mezzocorona, senza dimenticare l’Ancona, il Nonantola,che dirà la sua, e Imola ,che ha uno dei migliori allenatori italiani in circolazione, Domenico Tassinari».
Nessuno meglio di lei può presentare il nuovo straniero del Gammadue, Vladimir Grubacic, negli ultimi due anni alle sue dipendenze nel Mestrino.
«Fisicamente non è una montagna, anzi è abbastanza esile,ma è dotato di grandissima tecnica e ottimo polso. Gran tiratore, ottimo contropiedista,nasce come centrale ma può giocare nei tre ruoli alti,tanto è vero che l’anno scorso
da terzino destro ha vinto la classifica cannonieri del nostro girone di A2 con 232 reti. E’anche un bravissimo ragazzo e ciò non guasta. Credo sia un giocatore che possa piacere a una piazza dal palato fine come Rubiera».
(Alex Bartoli - Informazione di Reggio)

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